
Nel presentare l’ospite il Presidente di Sezione Savino Filannino ha sottolineato come il rapporto con Ridolfi vada ben oltre il vincolo associativo: “Considero Carlo un grande amico, oltre che un punto di riferimento assoluto per come ha guidato la Sezione di Ancona”. Un’amicizia maturata attraverso le numerose partecipazioni della Sezione di Barletta al Torneo Monti. “Mai, in tanti anni di associazione, ho visto eventi del livello del Torneo Monti” prosegue Filannino.
In una sala gremita l’ex Presidente della Sezione di Ancona, con una gran dote oratoria, ha tenuto incollati alla sedia quasi duecento associati per più di due ore. Oggetto dell’intervento non sono stati falli di mano, tantomeno fuorigioco dubbi o condotte violente, ma la comunicazione. Argomento tanto importante quanto vasto che, però, Ridolfi ha saputo -senza problema alcuno- ridurre all’arbitraggio.
L’ospite, coinvolgendo attivamente gli addetti ai lavori, ha definito la nozione di mappa mentale e di amigdala mostrando come psicologia e arbitraggio siano intimamente legati. “Durante una gara –afferma Ridolfi- la segnalazione dell’aspetto tecnico è istintiva. La gestione dei rapporti interpersonali, invece, è altamente razionale”. Ogni individuo presente sul terreno di gioco -come nella vita- è un mondo diverso dal nostro: sta all’arbitro, mediante espedienti linguistici e paralinguistici, trarre il meglio da ogni partecipante alla gara. Passando dalla psicologia all’arbitraggio, il discorso si pregna anche di filosofia: “Pare evidente –prosegue l’ex-assistente in forza alla CAN PRO- come non possano esistere dogmi, ma verità mutevoli, relative a ciascun individuo.”
Al termine dell’intervento Carlo Ridolfi è stato virtualmente abbracciato da tutti i presenti in sala con un lungo e scrosciante applauso.
In chiusura, il Presidente Filannino pone l’accento sull’alto contenuto culturale della riunione: “Ringrazio Carlo per il grande intervento. Sono le persone come lui che, lavorando sottotraccia, muovono l’Associazione”.
F.I.M